Ah, quanto vi divertirete con questo capitolo della saga! Perché l’impressione è proprio quella di ritrovare un manipolo di amici scompigliati e rumorosi, di quelli che tutti vorrebbero al proprio fianco nei momenti felici e, soprattutto, in quelli difficili.
E leggendo riga dopo riga li ritroviamo proprio tutti, compresi i “farabutti” Mo il Mossi e Simon Il Cabila, anche se questo libro in particolare si dedica a Thérèse Malaussène, sorella di Benjamin, un po’ defilata finora se non per le divinazioni che le abbiamo sentito proferire (Ben vivrà fino a 93 anni, ricordate?).
Cupido è al centro della trama, perché la giovane ragazza ha perso la testa per un aristocratico sedicente benefattore, il quale grazie alla preveggenza di lei intende aiutare il prossimo. Chi mai crederebbe ad una storia così perfetta?
Benjamin no di certo, ne ha sentite troppe anche lui nei capitoli precedenti! Così, mosso dalla gelosia di fratello maggiore e da una comprensibile preoccupazione, tenta di opporsi al matrimonio. Ciò nonostante Thérèse lascia la tribù, anche se la prima notte di nozze è dietro l’angolo e con essa una triste sorpresa. Mentre assistiamo ad una cocente ritirata matrimoniale, ecco che giunge la notizia di un omicidio. E poi di un sospettato. E, più tardi, di un capro espiatorio in galera. Chi non scommetterebbe su Ben? Lui per primo, chiaramente, ma stavolta potrebbe restare deluso…
Questo libro è leggermente diverso dagli altri della saga, particolarmente brioso e quasi lineare rispetto alla propensione all’intreccio di Pennac: la vicenda ha un inizio e una fine, senza troppi piani narrativi a sovrapporsi e i personaggi sono ormai noti e riconoscibili al lettore. Se è forse anche vero che ci siamo assuefatti al carambolesco ménage dei Malaussène, non crediate che questo romanzo sia meno pirotecnico degli altri: è un piccolo gioiello che saprà regalarvi genuine risate, nuove eroine e cambi di rotta inattesi, capaci di smussare anche la spigolosa Thérèse la quale, “rigida come un decreto”, entrerà di diritto nel vostro cuore.
Piacerà a voi se: vi piacciono i personaggi letterari ermetici e misteriosi come la nostra Thérèse, emotivamente tutta da scoprire.
Piace a me perché: è il ritratto di una giovane ragazza che, con le sue ingenuità e fragilità, diventa donna. Il tutto condito dall’ironia e dalle eccentriche vicissitudini della famiglia Malaussène.
Capitolo I, riga 1
Bisognerebbe vivere a posteriori. Decidiamo tutto troppo presto. Non avrei mai dovuto invitare quel tizio a cena. Una resa affrettata, dalle conseguenze disastrose. È vero che la pressione era fortissima. Tutta la tribù si era accanita a convincermi, ognuno nel proprio registro, una potenza di fuoco spaventosa: “Come sarebbe?” sbraitava Jérémy, “Thérèse è innamorata e tu non vuoi vedere il suo tipo?”.
(Prima edizione Gallimard, 1999; edito in Italia da Feltrinelli in varie ristampe. Copertina dell’edizione Feltrinelli in Universale Economica)