“Quarante-cinq ans? Ils n’ont vecu que quarante-cinq ans?”
“Non, ils sont nés le jour de leur rencontre”
La volta in cui, per una serie di congiunzioni astrali favorevoli, sono riuscita ad avere in mano i biglietti per Daniel Pennac a teatro è stato diversi anni fa, in occasione della lettura di Storia di un corpo. Lo spettacolo avrebbe dovuto tenersi al Palladium a Garbatella, invece qualche mese prima il teatro chiuse temporaneamente per “carenza di risorse” (leggasi per la noncuranza di qualche “dottore” nei confronti di quella pratica disdicevole che è la cultura) e insomma la tournée romana saltò.
Quattro anni dopo Pennac tornò in Italia con Un amore esemplare, uno spettacolo tratto dal fumetto omonimo edito in Francia qualche anno prima. Al tempo io ero super panciona e covavo il mio, di amore esemplare, e quindi niente, non riuscii ad acciuffarlo neanche quella volta lì. Dando un’occhiata alle varie interviste però, sembra che la cosa sia andata più o meno così: Daniel e la fumettista Florence Cestac, amici, si ritrovano a cena insieme e lui, tenendo fede ad un desiderio di lunga data, le chiede se non voglia raccontare disegnando la storia di Jean e Germaine, una bizzarra coppia in là con l’età che viveva a La Colle-sur-Loup, paesino dove villeggiava con la nonna da piccolo.
“Li amo assolutamente!” confidava il piccolo Daniel una sera di tanti anni prima al fratello maggiore Bernard, ed effettivamente questo amore esemplare deve aver brillato tutta la vita negli occhi di Pennac, tanto da volerlo celebrare non solo con un fumetto ma anche attraverso un adattamento teatrale. Clara Bauer, già regista per Storia di un corpo a teatro, legge il fumetto e qualcosa comincia a frullarle nella testa: qualche tempo dopo la Compagnia MIA salpa in mare aperto e dà inizio alla tournée.
Effimeri e profondamente umani, gli attori paiono librarsi sul palco, sembrano nascere direttamente dalla fantasia di Daniel bambino, che è in scena con loro e per loro. Florence Cestac, seduta al tavolo da disegno, narra con le immagini la meraviglia dell’incontro e i particolari di un amore puro, nobile e perciò esemplare: il sentimento tra i due, certamente, ma anche quello innocente del bambino verso il legame d’amore, nel quale specchiarsi con tutto lo stupore e il candore della giovane età.
Le contraddizioni e le bizzarrie che la coppia rappresenta per gli altri, sono invece una vera attrazione per il piccolo Daniel; sarà forse perché tutti i bambini, e pochi grandi ancora, sanno guardare oltre le apparenze, andando dritti al cuore delle cose?
Prima che a marzo il mondo si fermasse, la Compagnia MIA era alle prese con la stagione 2019/2020 nei teatri francesi e non sembra fossero previste tappe italiane. Chissà se con il nuovo anno il Dio delle Buone Occasioni non voglia che Pennac torni nella nostra Penisola…
Intanto su Youtube possiamo bearci dell’accompagnamento musicale, pensato e composto da Alice Loup (nata Pennacchioni): con questo bel regalo, che potete ascoltare e trovare qui, sarete cullati dalla lettura soave e placida di Daniel Pennac. Anche questa, sì, un’iniezione di puro amore.
Foto di Francesca Mantovani